mobile phone per Panasonic (2003)

La bellezza dell’imperfezione

Il cliente ha deciso di affidarci il progetto di un nuovo cellulare di alta gamma. Perciò, in primis, ci siamo soffermati a pensare quando un oggetto può essere considerato di valore al giorno d’oggi. Con l’avvento dell’industrial design il valore di un prodotto è divenuto la sua riproducibilità in migliaia di pezzi con caratteristiche qualitative identiche. Ma oggi e’ diverso. Per esempio: se si possiede un oggetto costoso, e quell’oggetto è un prodotto di massa, va da sè che qualcuno possieda una copia identica dello stesso prodotto, per quanto costoso esso sia. Se invece si pensa ad una ciotola nata dalle mani di un’artista con metodi artigianali, questa sarà sicuramente imperfetta rispetto ad una ciotola prodotta con standard di perfezione industriale, e proprio per questo acquisterà maggior valore. Insomma, gli oggetti più esclusivi sono proprio quelli artigianali in quanto pezzi unici ed imperfetti. Abbiamo voluto applicare questo concetto nella progettazione di un prodotto di massa, creando delle imperfezioni sulle sue superfici che lo rendessero unico e di valore. Per ottenere il risultato desiderato abbiamo volutamente messo in mostra le viti per enfatizzare l’assemblaggio dei vari componenti. Inoltre, siamo dovuti ricorrere ad un processo di corrosione chimica per le superfici perfette del cellulare con risultati estetici diversi per ogni pezzo, analogamente ai jeans vintage resi unici dal tempo e dall’usura. Con questo progetto abbiamo voluto esprimere il valore che oggi rappresenta il pezzo unico, bello perchè imperfetto, applicandolo alla produzione di un oggetto di massa.

USB Flash drive per SOLID ALLIANCE (2006)

Il valore delle cose inutili

Si può custodire un ricordo importante nel tempo in una chiavetta USB?

La chiavetta USB viene solitamente usata per contenere foto o dati, che vengono passati a qualcuno, e che rimangono il tempo necessario al loro trasferimento, per essere in seguito velocemente cancellati. Il successo commerciale di quest’oggetto è dato dalle sue caratteristiche di economicità, facilità di utilizzo e dalle ridotte dimensioni (sono sottili, piccole, leggere), ma questo è anche il motivo per il quale vengono usate con poca attenzione. E’ probabile che questo avvenga perché le foto (o in generale i ricordi contenuti) non siano molto importanti. Ma ci sono anche ricordi indelebili, che segnano la vita delle persone come il matrimonio o la nascita dei figli. Chi vorrebbe che tali ricordi vengano subito cancellati? E chi vorrebbe lasciarli in una chiavetta USB economica, o in un CD/DVD che tutti possono avere? I ricordi non hanno tutti la stessa importanza. Questo è il motivo della nascita di questo progetto, pensato con l’intento di creare una chiavetta USB da usare prestando la massima attenzione, utilizzando un materiale pregiato, costoso, spesso, pesante, scomodo. Mnemosyne è realizzata come un rompicapo, all’interno del quale, in profondità, si trova l’unità di storage. Per poterla utilizzare è necessario risolvere il rompicapo riuscendo a smontarla e a rimontarla dopo averla usata, rendendo l’operazione molto faticosa. In questo caso, il valore della fatica riveste un significato assoluto, facendo si che l’oggetto diventi molto prezioso come fosse l’opera di un artigiano. Tutto ciò enfatizza il valore della memoria custodita e dell’oggetto in sé, che assume caratteristiche diametralmente opposte rispetto ad una chiavetta USB tradizionale, ancor più perché non si è voluto disegnare la forma, ma soltanto l’azione.

scanner per FUJITSU / PFU (2008)

Icona

Il cliente ci ha affidato il compito di progettare il modello più importante della serie “ScanSnap” rivolto al settore business, ovvero a quegli utenti che devono scansionare una grande quantità di documenti e necessitano quindi di uno scanner ADF (con alimentatore automatico dei fogli). La prima cosa da notare se si mettono a confronto uno scanner ADF e una comune stampante inkjet è che i due oggetti sono esteticamente molto simili, pur avendo funzioni differenti. Così abbiamo deciso che al contrario, il nostro oggetto dovesse avere uno stile diverso, immediatamente riconoscibile agli utenti, tale da non essere confuso con una stampante. Dal punto di vista funzionale, la differenza principale tra uno scanner ADF e una stampante, nonostante abbiano entrambi un’entrata ed un’uscita dei fogli, è che nel primo è importante “l’entrata” cioè l’acquisizione dei documenti, nella seconda “l’uscita”, quindi la stampa dei documenti. Detto ciò, d’ora in poi considereremo le parti già citate (entrata/uscita), di dimensioni maggiori o minori rispetto alla loro importanza (+ importante = + grande e viceversa). Questo è l’approccio utilizzato nel definire lo styling “iconico” dell’oggetto. Pertanto, dato che teoricamente in uno scanner l’entrata dei documenti deve essere più grande dell’uscita, abbiamo conferito ad esso una forma “ad imbuto”, l’opposto di quanto avremmo fatto per una stampante. Abbiamo dunque allargato l’entrata dei documenti, dando la sensazione che lo scanner possa “ingoiare” un fascio intero di fogli. Per enfatizzare ancor più questo aspetto, l’entrata è di colore nero con finitura lucida accentuata dal forte contrasto con il resto del corpo di colore bianco opaco. Tutto ciò ha reso questo scanner molto diverso dalle comuni stampanti inkjet. design by Toshiki Satoji with Alvise Gangarossa

computer per FUJITSU (2005)

Mimetismo

Chi usa il pc tutto il giorno per lavoro, eviterebbe volentieri di vederlo anche quando torna a casa. Con il pc, al giorno d’oggi, si può far tutto, è quindi diventato uno strumento indispensabile anche nell’ambiente domestico, per ascoltare musica, guardare film/tv/youtube, comunicare tramite mail/skype/social network, navigare e fare acquisti in internet. Per questo motivo abbiamo deciso di creare un pc dallo stile inedito, che rompesse con la tradizionale idea che si ha del computer, integrandosi con l’ambiente all’interno dell’abitazione e mantenendo una certa armonia con lo stile dell’arredo di tendenza. Nella foresta alcuni insetti sfuggono alla vista dei predatori utilizzando tecniche di camuffamento, assumendo le sembianze di una foglia, di un ramo, ecc. Il nostro pc utilizza lo stesso principio, quando e chiuso non sembra un pc, ma un tavolino basso, muovendo il suo aspetto da oggetto tecnologico ad oggetto d’arredo d’alta gamma. designed by Toshiki Satoji with Katsuya Masaki

wifi mobile scanner per FUJITSU / PFU (2013)

Everywhere

ScanSnap iX100 è una soluzione ultraportatile con connettività “Wi-Fi” e “Batteria Integrata” per acquisire qualsiasi documento in mobilità (senza cavi). Grazie al Wi-Fi integrato, è possibile acquisire i documenti direttamente da “PC”, “Smartphone” e “Tablet”, immediatamente pronti per essere consultati e, all’occorrenza, condivisi (usando “Cloud Services”). ScanSnap iX100 è lo scanner più veloce e leggero tra gli scanner professionali, progettato per semplificarci la vita. design by Toshiki Satoji with Takashi Kirimoto

wifi scanner per FUJITSU / PFU (2011)

Analogico e digitale (elettronico e meccanico)

Lo “ScanSnap iX500” rappresenta il “Full Model Change” (un completo cambiamento di modello) rispetto al suo predecessore “ScanSnap S1500”. I documenti scansionati dall’iX500 possono essere visualizzati o letti dagli smartphone e dai tablet grazie alla tecnologia Wi-Fi (senza fili) incorporata nello scanner. Il Wi-Fi è un grande valore aggiunto per l’ “iX500”, esso è infatti il primo scanner al mondo ad utilizzare tale tecnologia, quindi per prima cosa abbiamo pensato in maniera profonda come poter esprimere la presenza del Wi-Fi sul design dell’oggetto. Per capirlo è necessario ricorrere ad un esempio cinematografico: In “Terminator I” un nemico muscoloso ed enorme (Schwarzenegger) minaccia l’incolumità dei protagonisti. In “Terminator II” invece, quello che nel primo film era il nemico muscoloso ed enorme diventa un amico del protagonista, che dovrà fronteggiare una nuova minaccia (il nuovo Terminator). Quest’ultimo è esile, sembra debole, ma a dispetto dell’apparenza è molto più forte, ha prestazioni maggiori del vecchio muscoloso Terminator. I due si fronteggiano mettendo in campo l’uno una forza meccanica e muscolare (come un bulldozer), l’altro la raffinatezza di una tecnologia evoluta (digitale). Questo aneddoto diventa un suggerimento per il design del nuovo scanner. Il vecchio “S1500” ha uno stile meccanico, sul nuovo “iX500” abbiamo dato all’interfaccia un aspetto digitale a testimoniare il travolgente miglioramento delle sue prestazioni. Il colore nero dell’oggetto è frutto della nostra ricerca condotta sia in ambiente d’ufficio che in casa (dove sarà usato l’ “iX500”), dalla quale si evince che la tendenza di colore di tali prodotti è cambiata rispetto a 4 anni fa (quando è nato il modello precedente “S1500”). Oggi infatti i colori più scuri sono predominanti, quindi abbiamo scelto il nero per integrare (camuffare) l’ “iX500” all’ambiente, analogamente a quanto fatto con il concetto precedente “S1500”. design by Toshiki Satoji with Alvise Gangarossa

soho projector per EPSON (2004)

Istruzioni per l’uso


L’obiettivo di questo progetto consisteva nel creare un videoproiettore con casse e lettore DVD integrati per il target SOHO (Small Office Home Office) cioè per il settore delle piccole aziende e per il settore domestico, nell’ambito del mercato giapponese. Durante la ricerca abbiamo assistito a numerose presentazioni di lavoro e ad altrettante situazioni di utilizzo domestico (home cinema). Abbiamo notato che, durante le presentazioni aziendali, l’oratore gestisce la presentazione dal pc posizionandosi accanto al proiettore, mentre gli spettatori assistono dalla parte posteriore rispetto allo stesso, quindi davanti alla proiezione. In ambito domestico, generalmente ci si siede sul divano posizionando il proiettore davanti a se, come nel caso degli spettatori della gia descritta presentazione aziendale. Abbiamo quindi espresso le due modalità di utilizzo nel design del proiettore. Dividendo in due zone l’oggetto con un taglio a 45 sulla faccia superiore, abbiamo ottenuto una parte dedicata all’utilizzo aziendale comprendente l’interfaccia per la regolazione della proiezione e le connessioni, l’altra parte dedicata all’ambito domestico che include l’interfaccia di riproduzione video e l’impianto audio per vedere film. Per comunicare visivamente l’alta qualità degli altoparlanti impiegati, abbiamo disegnato la manopola del volume ispirandoci agli stereo analogici professionali. 

network scanner per FUJITSU / PFU (2009)

Cornice

N1800 è un “network scanner” (scanner di rete) pensato esclusivamente per il settore business. Tramite connessione LAN è possibile collegarlo a numerosi pc così da creare una rete (network) nella quale operare. Solitamente gli scanner hanno bisogno di essere collegati ad un pc dal quale partono i comandi di scansione dei dati. N1800 invece è autonomo, infatti possiede già un pc incorporato per poter gestire tutte le sue funzioni grazie all’apposito touchscreen che fa mostra di sè sul corpo dell’oggetto. Con un semplice tocco sullo schermo si possono salvare e condividere i dati scansionati con i computer in rete o inviarli alle stampanti o allegarli via e-mail. Il touchscreen è quindi l’elemento che rende N1800 diverso da tutti gli altri scanner, così abbiamo deciso di evidenziarlo applicando attorno ad esso una cornice per accentuarne la presenza. design by Toshiki Satoji with Luigi Zanca

videoproiettore per EPSON (2003)

Creare un nuovo mercato

Abbiamo condotto una ricerca, dalla quale ne è risultato che l’utilizzo di videoproiettori per l’home cinema o per guardare la tv difficilmente avrà un mercato competitivo. Non potendo quindi inserirci nel mercato esistente dei prodotti per l’entertainment domestico, abbiamo deciso di crearne uno nuovo espressamente per il nostro cliente, partendo dalla ricerca di un utilizzo alternativo del proiettore domestico. In occidente si è soliti invitare a casa tanta gente, per feste, cene, per guardare insieme le foto delle vacanze o la partita della squadra del cuore. Ovviamente in queste condizioni, la proiezione con un apparecchio tradizionale appoggiato sul pavimento o sul tavolo, verrebbe disturbata dal continuo passaggio gente. Inoltre un proiettore pensato per essere utilizzato durante le feste, se avesse un aspetto tradizionale sarebbe troppo noioso. Da queste considerazioni e’ nato “Fantasma”, un proiettore che si appende al soffitto avvitandosi all’attacco del lampadario al posto della lampadina, che proietta dall’alto verso il basso e che ha la forma di un simpatico fantasma. design by Toshiki Satoji with Sandie Cheng

Catania's underground per FIREMA (1999)

Rompere la monotonia

Durante la progettazione degli interni della metropolitana di Catania abbiamo notato che l’altezza e la larghezza massima delle carrozze rimangono costanti; semplificando idealmente, il treno è come se assumesse la forma di un estruso. Se immaginiamo di tagliare una fetta di treno in qualsiasi punto, vediamo che la sezione ottenuta, seppur dalla forma complicata, rimane uguale. Questo comporta che il profilo degli elementi del treno creano uno schema di linee parallele che dal punto di vista del passeggero risulta molto noioso. Per questo motivo gli interni sono stati disegnati in modo da rompere questa monotonia. Le sedute, in particolar modo rispecchiano il nostro concetto, essendo gli oggetti visivamente più importanti dal punto di vista dei passeggeri; inoltre non abbiamo potuto modificare le porte e i finestrini perché soggetti a stringenti normative di sicurezza. Dando allo schienale dei sedili un profilo dinamico ad onda, si ottengono sezioni di diversa altezza ad ogni punto di essi spezzando il ripetersi delle linee parallele, in aggiunta la loro gradazione cromatica, che va dall’azzurro al blue intenso, ricorda il mar Mediterraneo che fa da sfondo al percorso di questa metropolitana.  design  by Toshiki Satoji with Peter Solomon

instant movie player per EPSON (2005)

Bacchette o posate

Immaginate la scena di una cena giapponese: si utilizzano solo un paio di “hashi” (bacchette) per diverse funzionalità, con esse si è in grado, tra le altre cose, di prendere, strappare, infilzare, il cibo. In occidente, invece, si usano diversi tipi di posate (coltelli, forchette), ognuna con la sua specifica funzione. Se riportiamo questo concetto nel confronto tra mercato giapponese e mercato europeo/americano deduciamo che un prodotto pensato per l’uno non può avere le stesse caratteristiche di un prodotto pensato per l’altro. L’obbiettivo del progetto consisteva nell’adattare un proiettore multifunzione “all in one projector” (con casse e lettore DVD integrati), inserito nel settore dell’Home Theater per utenti base, pensato per il mercato giapponese, al mercato europeo/americano. Per la prima versione del proiettore, è stato scelto un unico colore, il bianco, molto apprezzato nella cultura giapponese. La parte delle casse, il DVD e il corpo sono state realizzate nel medesimo colore, in modo da far sembrare l’apparecchio come un tutt’uno, senza differenziare chiaramente le diverse funzionalità rendendo difficile capire a prima vista quali esse siano. Questa è il motivo per il quale il prodotto non è adatto al mercato europeo/americano. Facendo tesoro delle considerazioni precedenti, la seconda versione del proiettore è stata progettata esaltando le funzionalità delle varie parti come nel caso delle posate occidentali. Per far ciò si è pensato di dare al proiettore una sola funzionalità per ogni faccia, sfruttando la forma di un cubo, con le varie parti messe ancor più in risalto dal forte contrasto cromatico (bianco-nero) che permette di distinguerle chiaramente.

helmet per NOLAN (1996)

Catene e libertà

Le moto diventano sempre più potenti acquisendo prestazioni sempre maggiori. Questo comporta una crescita del bisogno di sicurezza. Purtroppo le attrezzature di protezione diventano sempre più invadenti e pesanti dando un senso di costrizione. Dove è andata la libertà e la sensazione di vento tra i capelli tanto amata dai motociclisti? Creare un casco che unisse elevati standard di sicurezza senza rinunciare alla sensazione di liberta, e’ l’origine di questo progetto. design by Toshiki Satoji with Luca Gafolio

scanner per FUJITSU / PFU (2008)

 designDouble Face

Guardando il modello precedente, abbiamo capito che l’azienda si è concentrata, lungo la durata del progetto, nel pensare l’immagine dell’oggetto quando esso non è in funzione, cioè a vassoi chiusi. Ma essendo questo prodotto destinato al settore business, fin dall’inizio abbiamo nutrito delle perplessita in merito a tale impostazione. La nostra ipotesi, perciò, verte nella direzione opposta, quella di concentrarci sull’aspetto dell’oggetto quando questo è in funzione (a vassoi aperti). Solo in questo caso gli utenti si relazioneranno con esso dovendolo utilizzare e mentre aspettano la fine della scansione possono osservare  gli interni e l’interfaccia. D’altra parte, quando non viene utilizzato (a vassoi chiusi), l’oggetto perde la sua importanza e confondendosi con le altre apparecchiature dell’ufficio è come se sparisse. Quando è in funzione, gli interni ne accentuano l’aspetto tecnologico, la precisione e le performance. Come Clark Kent e Superman sono due lati della stessa personalità, abbiamo voluto conferire due facce allo stesso oggetto. design by Toshiki Satoji with Luigi Zanca

mobile scanner per FUJITSU / PFU (2009)

Everywhere

S1100 è un mobile scanner (scanner portatile) pensato per chi lavora fuori ufficio come i corrieri, gli assicuratori, i venditori. Grazie al servizio “Cloud” permette di salvare i dati scansionati su internet ovunque ci si trovi e da qualsiasi pc connesso alla rete. Quindi con S1100 un rappresentante commerciale può, ad esempio, scansionare i biglietti da visita dei clienti che incontra fuori ufficio. Oppure acquisire i cataloghi dei nuovi prodotti delle aziende concorrenti senza bisogno di portarsi dietro fisicamente il peso del pc e il fascio di carte (cataloghi, brochure, ecc.) altrimenti accumulate spostandosi per varie fiere di settore. O ancora scansionare nuovi contratti stipulati in tutto il mondo e inviarli lontano, alla sede dell’azienda in tempo reale. design by Toshiki Satoji with Alvise Gangarossa

ADF scanner per FUJITSU / PFU (2008)

Brand

S1300 è il modello base della serie “ScanSnap” ed è il “fratello minore” dello ADF scanner S1500. Il nostro obbiettivo è stato quello di creare un vero e proprio “Brand” che identificasse la serie “ScanSnap”, perciò, nella progettazione di questo nuovo prodotto abbiamo seguito il concetto di design già utilizzato per lo scanner S1500. Progettare molti modelli di scanner, per noi, vuol dire contribuire alla digitalizzazione dei documenti cartacei così da ridurre la circolazione della carta e salvaguardare in tal modo le foreste. design by Toshiki Satoji with Luigi Zanca

new type scanner per FUJITSU / PFU (2010)

Only one  – new type scanner

ScanSnap SV600 e’ il primo scanner, in grado di acquisire qualsiasi documento senza il minimo contatto con lo scanner stesso. Per scansionare, l’utente dovrà semplicemente posizionare il documento sulla scrivania. Lo scanner è in grado di digitalizzare svariate tipologie di oggetti: documenti rilegati e pinzati, libri, riviste, quotidiani, cataloghi, materiale delicato o in rilievo e molti altri fino al formato A3, nonché oggetti in “3D”. Lo scanner riesce ad elaborare immagini in alta qualità anche di oggetti curvi. Una volta scansionati, inviarli immediatamente a PC, servizi cloud, database, smartphone e tablet. design by Toshiki Satoji with Alvise Gangarossa

mobile phone per Panasonic (2003)

La bellezza dell’imperfezione

Il cliente ha deciso di affidarci il progetto di un nuovo cellulare di alta gamma. Perciò, in primis, ci siamo soffermati a pensare quando un oggetto può essere considerato di valore al giorno d’oggi. Con l’avvento dell’industrial design il valore di un prodotto è divenuto la sua riproducibilità in migliaia di pezzi con caratteristiche qualitative identiche. Ma oggi è diverso. Per esempio: se si possiede un oggetto costoso, e quell’oggetto è un prodotto di massa, va da sè che qualcuno possieda una copia identica dello stesso prodotto, per quanto costoso esso sia. Se invece si pensa ad una ciotola nata dalle mani di un’artista con metodi artigianali, questa sarà sicuramente imperfetta rispetto ad una ciotola prodotta con standard di perfezione industriale, e proprio per questo acquisterà maggior valore. Insomma, gli oggetti più esclusivi sono proprio quelli artigianali in quanto pezzi unici ed imperfetti. Abbiamo voluto applicare questo concetto nella progettazione di un prodotto di massa, creando delle imperfezioni sulle sue superfici che lo rendessero unico e di valore. Per ottenere il risultato desiderato abbiamo volutamente messo in mostra le viti per enfatizzare l’assemblaggio dei vari componenti. Inoltre, siamo dovuti ricorrere ad un processo di corrosione chimica per le superfici perfette del cellulare con risultati estetici diversi per ogni pezzo, analogamente ai jeans vintage resi unici dal tempo e dall’usura. Con questo progetto abbiamo voluto esprimere il valore che oggi rappresenta il pezzo unico, bello perchè imperfetto, applicandolo alla produzione di un oggetto di massa.

videoproiettore per EPSON (2003)

Creare un nuovo mercato

Abbiamo condotto una ricerca, dalla quale ne è risultato che l’utilizzo di videoproiettori per l’home cinema o per guardare la tv difficilmente avrà un mercato competitivo. Non potendo quindi inserirci nel mercato esistente dei prodotti per l’entertainment domestico, abbiamo deciso di crearne uno nuovo espressamente per il nostro cliente, partendo dalla ricerca di un utilizzo alternativo del proiettore domestico. In occidente si è soliti invitare a casa tanta gente, per feste, cene, per guardare insieme le foto delle vacanze o la partita della squadra del cuore. Ovviamente in queste condizioni, la proiezione con un apparecchio tradizionale appoggiato sul pavimento o sul tavolo, verrebbe disturbata dal continuo passaggio gente. Inoltre un proiettore pensato per essere utilizzato durante le feste, se avesse un aspetto tradizionale sarebbe troppo noioso. Da queste considerazioni e’ nato “Fantasma”, un proiettore che si appende al soffitto avvitandosi all’attacco del lampadario al posto della lampadina, che proietta dall’alto verso il basso e che ha la forma di un simpatico fantasma. design by Toshiki Satoji with Sandie Cheng

USB Flash drive per SOLID ALLIANCE (2006)

Il valore delle cose inutili

Si può custodire un ricordo importante nel tempo in una chiavetta USB?

La chiavetta USB viene solitamente usata per contenere foto o dati, che vengono passati a qualcuno, e che rimangono il tempo necessario al loro trasferimento, per essere in seguito velocemente cancellati. Il successo commerciale di quest’oggetto è dato dalle sue caratteristiche di economicità, facilità di utilizzo e dalle ridotte dimensioni (sono sottili, piccole, leggere), ma questo è anche il motivo per il quale vengono usate con poca attenzione. E’ probabile che questo avvenga perché le foto (o in generale i ricordi contenuti) non siano molto importanti. Ma ci sono anche ricordi indelebili, che segnano la vita delle persone come il matrimonio o la nascita dei figli. Chi vorrebbe che tali ricordi vengano subito cancellati? E chi vorrebbe lasciarli in una chiavetta USB economica, o in un CD/DVD che tutti possono avere? I ricordi non hanno tutti la stessa importanza. Questo è il motivo della nascita di questo progetto, pensato con l’intento di creare una chiavetta USB da usare prestando la massima attenzione, utilizzando un materiale pregiato, costoso, spesso, pesante, scomodo. Mnemosyne è realizzata come un rompicapo, all’interno del quale, in profondità, si trova l’unità di storage. Per poterla utilizzare è necessario risolvere il rompicapo riuscendo a smontarla e a rimontarla dopo averla usata, rendendo l’operazione molto faticosa. In questo caso, il valore della fatica riveste un significato assoluto, facendo si che l’oggetto diventi molto prezioso come fosse l’opera di un artigiano. Tutto ciò enfatizza il valore della memoria custodita e dell’oggetto in sé, che assume caratteristiche diametralmente opposte rispetto ad una chiavetta USB tradizionale, ancor più perché non si è voluto disegnare la forma, ma soltanto l’azione.

Catania's underground per FIREMA (1999)

Rompere la monotonia

Durante la progettazione degli interni della metropolitana di Catania abbiamo notato che l’altezza e la larghezza massima delle carrozze rimangono costanti; semplificando idealmente, il treno è come se assumesse la forma di un estruso. Se immaginiamo di tagliare una fetta di treno in qualsiasi punto, vediamo che la sezione ottenuta, seppur dalla forma complicata, rimane uguale. Questo comporta che il profilo degli elementi del treno creano uno schema di linee parallele che dal punto di vista del passeggero risulta molto noioso. Per questo motivo gli interni sono stati disegnati in modo da rompere questa monotonia. Le sedute, in particolar modo rispecchiano il nostro concetto, essendo gli oggetti visivamente più importanti dal punto di vista dei passeggeri; inoltre non abbiamo potuto modificare le porte e i finestrini perché soggetti a stringenti normative di sicurezza. Dando allo schienale dei sedili un profilo dinamico ad onda, si ottengono sezioni di diversa altezza ad ogni punto di essi spezzando il ripetersi delle linee parallele, in aggiunta la loro gradazione cromatica, che va dall’azzurro al blue intenso, ricorda il mar Mediterraneo che fa da sfondo al percorso di questa metropolitana.  design  by Toshiki Satoji with Peter Solomon

scanner per FUJITSU / PFU (2008)

Icona

Il cliente ci ha affidato il compito di progettare il modello più importante della serie “ScanSnap” rivolto al settore business, ovvero a quegli utenti che devono scansionare una grande quantità di documenti e necessitano quindi di uno scanner ADF (con alimentatore automatico dei fogli). La prima cosa da notare se si mettono a confronto uno scanner ADF e una comune stampante inkjet è che i due oggetti sono esteticamente molto simili, pur avendo funzioni differenti. Così abbiamo deciso che al contrario, il nostro oggetto dovesse avere uno stile diverso, immediatamente riconoscibile agli utenti, tale da non essere confuso con una stampante. Dal punto di vista funzionale, la differenza principale tra uno scanner ADF e una stampante, nonostante abbiano entrambi un’entrata ed un’uscita dei fogli, è che nel primo è importante “l’entrata” cioè l’acquisizione dei documenti, nella seconda “l’uscita”, quindi la stampa dei documenti. Detto ciò, d’ora in poi considereremo le parti già citate (entrata/uscita), di dimensioni maggiori o minori rispetto alla loro importanza (+ importante = + grande e viceversa). Questo è l’approccio utilizzato nel definire lo styling “iconico” dell’oggetto. Pertanto, dato che teoricamente in uno scanner l’entrata dei documenti deve essere più grande dell’uscita, abbiamo conferito ad esso una forma “ad imbuto”, l’opposto di quanto avremmo fatto per una stampante. Abbiamo dunque allargato l’entrata dei documenti, dando la sensazione che lo scanner possa “ingoiare” un fascio intero di fogli. Per enfatizzare ancor più questo aspetto, l’entrata è di colore nero con finitura lucida accentuata dal forte contrasto con il resto del corpo di colore bianco opaco. Tutto ciò ha reso questo scanner molto diverso dalle comuni stampanti inkjet. design by Toshiki Satoji with Alvise Gangarossa

instant movie player per EPSON (2005)

Bacchette o posate

Immaginate la scena di una cena giapponese: si utilizzano solo un paio di “hashi” (bacchette) per diverse funzionalità, con esse si è in grado, tra le altre cose, di prendere, strappare, infilzare, il cibo. In occidente, invece, si usano diversi tipi di posate (coltelli, forchette), ognuna con la sua specifica funzione. Se riportiamo questo concetto nel confronto tra mercato giapponese e mercato europeo/americano deduciamo che un prodotto pensato per l’uno non può avere le stesse caratteristiche di un prodotto pensato per l’altro. L’obbiettivo del progetto consisteva nell’adattare un proiettore multifunzione “all in one projector” (con casse e lettore DVD integrati), inserito nel settore dell’Home Theater per utenti base, pensato per il mercato giapponese, al mercato europeo/americano. Per la prima versione del proiettore, è stato scelto un unico colore, il bianco, molto apprezzato nella cultura giapponese. La parte delle casse, il DVD e il corpo sono state realizzate nel medesimo colore, in modo da far sembrare l’apparecchio come un tutt’uno, senza differenziare chiaramente le diverse funzionalità rendendo difficile capire a prima vista quali esse siano. Questa è il motivo per il quale il prodotto non è adatto al mercato europeo/americano. Facendo tesoro delle considerazioni precedenti, la seconda versione del proiettore è stata progettata esaltando le funzionalità delle varie parti come nel caso delle posate occidentali. Per far ciò si è pensato di dare al proiettore una sola funzionalità per ogni faccia, sfruttando la forma di un cubo, con le varie parti messe ancor più in risalto dal forte contrasto cromatico (bianco-nero) che permette di distinguerle chiaramente.

computer per FUJITSU (2005)

Mimetismo

Chi usa il pc tutto il giorno per lavoro, eviterebbe volentieri di vederlo anche quando torna a casa. Con il pc, al giorno d’oggi, si può far tutto, è quindi diventato uno strumento indispensabile anche nell’ambiente domestico, per ascoltare musica, guardare film/tv/youtube, comunicare tramite mail/skype/social network, navigare e fare acquisti in internet. Per questo motivo abbiamo deciso di creare un pc dallo stile inedito, che rompesse con la tradizionale idea che si ha del computer, integrandosi con l’ambiente all’interno dell’abitazione e mantenendo una certa armonia con lo stile dell’arredo di tendenza. Nella foresta alcuni insetti sfuggono alla vista dei predatori utilizzando tecniche di camuffamento, assumendo le sembianze di una foglia, di un ramo, ecc. Il nostro pc utilizza lo stesso principio, quando e chiuso non sembra un pc, ma un tavolino basso, muovendo il suo aspetto da oggetto tecnologico ad oggetto d’arredo d’alta gamma. designed by Toshiki Satoji with Katsuya Masaki

helmet per NOLAN (1996)

Catene e libertà

Le moto diventano sempre più potenti acquisendo prestazioni sempre maggiori. Questo comporta una crescita del bisogno di sicurezza. Purtroppo le attrezzature di protezione diventano sempre più invadenti e pesanti dando un senso di costrizione. Dove è andata la libertà e la sensazione di vento tra i capelli tanto amata dai motociclisti? Creare un casco che unisse elevati standard di sicurezza senza rinunciare alla sensazione di liberta, e’ l’origine di questo progetto. design by Toshiki Satoji with Luca Gafolio

wifi mobile scanner per FUJITSU / PFU (2013)

Everywhere

ScanSnap iX100 è una soluzione ultraportatile con connettività “Wi-Fi” e “Batteria Integrata” per acquisire qualsiasi documento in mobilità (senza cavi). Grazie al Wi-Fi integrato, è possibile acquisire i documenti direttamente da “PC”, “Smartphone” e “Tablet”, immediatamente pronti per essere consultati e, all’occorrenza, condivisi (usando “Cloud Services”). ScanSnap iX100 è lo scanner più veloce e leggero tra gli scanner professionali, progettato per semplificarci la vita. design by Toshiki Satoji with Takashi Kirimoto

scanner per FUJITSU / PFU (2008)

 designDouble Face

Guardando il modello precedente, abbiamo capito che l’azienda si è concentrata, lungo la durata del progetto, nel pensare l’immagine dell’oggetto quando esso non è in funzione, cioè a vassoi chiusi. Ma essendo questo prodotto destinato al settore business, fin dall’inizio abbiamo nutrito delle perplessita in merito a tale impostazione. La nostra ipotesi, perciò, verte nella direzione opposta, quella di concentrarci sull’aspetto dell’oggetto quando questo è in funzione (a vassoi aperti). Solo in questo caso gli utenti si relazioneranno con esso dovendolo utilizzare e mentre aspettano la fine della scansione possono osservare  gli interni e l’interfaccia. D’altra parte, quando non viene utilizzato (a vassoi chiusi), l’oggetto perde la sua importanza e confondendosi con le altre apparecchiature dell’ufficio è come se sparisse. Quando è in funzione, gli interni ne accentuano l’aspetto tecnologico, la precisione e le performance. Come Clark Kent e Superman sono due lati della stessa personalità, abbiamo voluto conferire due facce allo stesso oggetto. design by Toshiki Satoji with Luigi Zanca

wifi scanner per FUJITSU / PFU (2011)

Analogico e digitale (elettronico e meccanico)

Lo “ScanSnap iX500” rappresenta il “Full Model Change” (un completo cambiamento di modello) rispetto al suo predecessore “ScanSnap S1500”. I documenti scansionati dall’iX500 possono essere visualizzati o letti dagli smartphone e dai tablet grazie alla tecnologia Wi-Fi (senza fili) incorporata nello scanner. Il Wi-Fi è un grande valore aggiunto per l’ “iX500”, esso è infatti il primo scanner al mondo ad utilizzare tale tecnologia, quindi per prima cosa abbiamo pensato in maniera profonda come poter esprimere la presenza del Wi-Fi sul design dell’oggetto. Per capirlo è necessario ricorrere ad un esempio cinematografico: In “Terminator I” un nemico muscoloso ed enorme (Schwarzenegger) minaccia l’incolumità dei protagonisti. In “Terminator II” invece, quello che nel primo film era il nemico muscoloso ed enorme diventa un amico del protagonista, che dovrà fronteggiare una nuova minaccia (il nuovo Terminator). Quest’ultimo è esile, sembra debole, ma a dispetto dell’apparenza è molto più forte, ha prestazioni maggiori del vecchio muscoloso Terminator. I due si fronteggiano mettendo in campo l’uno una forza meccanica e muscolare (come un bulldozer), l’altro la raffinatezza di una tecnologia evoluta (digitale). Questo aneddoto diventa un suggerimento per il design del nuovo scanner. Il vecchio “S1500” ha uno stile meccanico, sul nuovo “iX500” abbiamo dato all’interfaccia un aspetto digitale a testimoniare il travolgente miglioramento delle sue prestazioni. Il colore nero dell’oggetto è frutto della nostra ricerca condotta sia in ambiente d’ufficio che in casa (dove sarà usato l’ “iX500”), dalla quale si evince che la tendenza di colore di tali prodotti è cambiata rispetto a 4 anni fa (quando è nato il modello precedente “S1500”). Oggi infatti i colori più scuri sono predominanti, quindi abbiamo scelto il nero per integrare (camuffare) l’ “iX500” all’ambiente, analogamente a quanto fatto con il concetto precedente “S1500”. design by Toshiki Satoji with Alvise Gangarossa

mobile scanner per FUJITSU / PFU (2009)

Everywhere

S1100 è un mobile scanner (scanner portatile) pensato per chi lavora fuori ufficio come i corrieri, gli assicuratori, i venditori. Grazie al servizio “Cloud” permette di salvare i dati scansionati su internet ovunque ci si trovi e da qualsiasi pc connesso alla rete. Quindi con S1100 un rappresentante commerciale può, ad esempio, scansionare i biglietti da visita dei clienti che incontra fuori ufficio. Oppure acquisire i cataloghi dei nuovi prodotti delle aziende concorrenti senza bisogno di portarsi dietro fisicamente il peso del pc e il fascio di carte (cataloghi, brochure, ecc.) altrimenti accumulate spostandosi per varie fiere di settore. O ancora scansionare nuovi contratti stipulati in tutto il mondo e inviarli lontano, alla sede dell’azienda in tempo reale. design by Toshiki Satoji with Alvise Gangarossa

soho projector per EPSON (2004)

Istruzioni per l’uso


L’obiettivo di questo progetto consisteva nel creare un videoproiettore con casse e lettore DVD integrati per il target SOHO (Small Office Home Office) cioè per il settore delle piccole aziende e per il settore domestico, nell’ambito del mercato giapponese. Durante la ricerca abbiamo assistito a numerose presentazioni di lavoro e ad altrettante situazioni di utilizzo domestico (home cinema). Abbiamo notato che, durante le presentazioni aziendali, l’oratore gestisce la presentazione dal pc posizionandosi accanto al proiettore, mentre gli spettatori assistono dalla parte posteriore rispetto allo stesso, quindi davanti alla proiezione. In ambito domestico, generalmente ci si siede sul divano posizionando il proiettore davanti a se, come nel caso degli spettatori della gia descritta presentazione aziendale. Abbiamo quindi espresso le due modalità di utilizzo nel design del proiettore. Dividendo in due zone l’oggetto con un taglio a 45 sulla faccia superiore, abbiamo ottenuto una parte dedicata all’utilizzo aziendale comprendente l’interfaccia per la regolazione della proiezione e le connessioni, l’altra parte dedicata all’ambito domestico che include l’interfaccia di riproduzione video e l’impianto audio per vedere film. Per comunicare visivamente l’alta qualità degli altoparlanti impiegati, abbiamo disegnato la manopola del volume ispirandoci agli stereo analogici professionali. 

ADF scanner per FUJITSU / PFU (2008)

Brand

S1300 è il modello base della serie “ScanSnap” ed è il “fratello minore” dello ADF scanner S1500. Il nostro obbiettivo è stato quello di creare un vero e proprio “Brand” che identificasse la serie “ScanSnap”, perciò, nella progettazione di questo nuovo prodotto abbiamo seguito il concetto di design già utilizzato per lo scanner S1500. Progettare molti modelli di scanner, per noi, vuol dire contribuire alla digitalizzazione dei documenti cartacei così da ridurre la circolazione della carta e salvaguardare in tal modo le foreste. design by Toshiki Satoji with Luigi Zanca

network scanner per FUJITSU / PFU (2009)

Cornice

N1800 è un “network scanner” (scanner di rete) pensato esclusivamente per il settore business. Tramite connessione LAN è possibile collegarlo a numerosi pc così da creare una rete (network) nella quale operare. Solitamente gli scanner hanno bisogno di essere collegati ad un pc dal quale partono i comandi di scansione dei dati. N1800 invece è autonomo, infatti possiede già un pc incorporato per poter gestire tutte le sue funzioni grazie all’apposito touchscreen che fa mostra di sè sul corpo dell’oggetto. Con un semplice tocco sullo schermo si possono salvare e condividere i dati scansionati con i computer in rete o inviarli alle stampanti o allegarli via e-mail. Il touchscreen è quindi l’elemento che rende N1800 diverso da tutti gli altri scanner, così abbiamo deciso di evidenziarlo applicando attorno ad esso una cornice per accentuarne la presenza. design by Toshiki Satoji with Luigi Zanca

new type scanner per FUJITSU / PFU (2010)

Only one  – new type scanner

ScanSnap SV600 e’ il primo scanner, in grado di acquisire qualsiasi documento senza il minimo contatto con lo scanner stesso. Per scansionare, l’utente dovrà semplicemente posizionare il documento sulla scrivania. Lo scanner è in grado di digitalizzare svariate tipologie di oggetti: documenti rilegati e pinzati, libri, riviste, quotidiani, cataloghi, materiale delicato o in rilievo e molti altri fino al formato A3, nonché oggetti in “3D”. Lo scanner riesce ad elaborare immagini in alta qualità anche di oggetti curvi. Una volta scansionati, inviarli immediatamente a PC, servizi cloud, database, smartphone e tablet. design by Toshiki Satoji with Alvise Gangarossa